venerdì 5 febbraio 2021


G. Mattei, "Disumanizzare le persone. Stereotipi e pregiudizi sui profughi in Svizzera e in Europa", in N. Emery (a cura di), Potere e pregiudizio. Filosofia versus xenofobia, Mimesis editore, Milano 2021.


"Viviamo in un’epoca segnata da stereotipi e pregiudizi nei confronti dei profughi e dei migranti che giungono in Svizzera e in Europa. Questi stereotipi e pregiudizi sono radicati all’interno di rappresentazioni e narrazioni potenzialmente disumanizzanti, che identificano gli stranieri come individui “altri da noi”, spesso come “intrusi”, “invasori”, “nemici della società”, talvolta come delle “non persone” che si preferirebbe non esistessero.

Queste rappresentazioni e narrazioni sono funzionali alla costruzione e al mantenimento di un’egemonia sociale, culturale e politica che riattualizza i nazionalismi degli stati moderni e suddivide il mondo tra chi ha il privilegio e beneficia dei rispettivi diritti di poter stare dalla parte del “noi”, e chi rischia invece di non aver alcun diritto, se non quelli che gli vengono concessi dal “potere del noi”.

Questa egemonia e questi processi di disumanizzazione dell’alterità producono conseguenze psicologiche, morali, sociali e politiche. “Loro”, i profughi in particolare e i migranti in generale, percepiti, vissuti e pensati come degli “esseri non umani come noi”, che hanno meno diritti di noi (o non ne hanno del tutto), possono così essere respinti ed esclusi, rinchiusi, espulsi e lasciati morire senza che ci si senta responsabili nei loro confronti, né come individui né come società."

I contributi raccolti in questo libro ruotano attorno a un'ipotesi di fondo: la Teoria critica prosegue e si rinnova oggi anche nella decostruzione delle discriminazioni di genere, di orientamento sessuale, di razza e di specie. Impegnatasi in maniera pionieristica sui temi della genesi critica dell'antisemitismo e della personalità autoritaria, essa ha contribuito - con i lavori di Horkheimer, Adorno, Fromm e Löwenthal - a scardinare i pregiudizi distruttivi e ad aprire la via della rivendicazione dei diritti delle differenze, poi al centro di orientamenti di pensiero cardinali - come il femminismo, i Gender studies, gli studi post-coloniali, l'animalismo. D'altra parte, lo "psicologismo" caratterizzante la diagnosi classico-francofortese dell'accecamento xenofobo, definito in termini di "proiezione morbosa" e di "paranoia", per quanto lungimirante non è assunto in termini riduzionistici. Il rapporto fra potere e pregiudizio disegna un minaccioso circolo vizioso a più fattori, che il presente libro contribuisce a indagare e a smontare in tutta la sua estensione.

Acquistabile online:

Nessun commento:

Posta un commento